La dura realtà del femminicidio, espressione del potere diseguale tra donne e uomini

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di Alessandra Hropich

Vittorio Sgarbi mi disse: “Perché non si parla di maschicidio quando un uomo viene ucciso da una donna? Perché  distinguere il sesso in un omicidio?”
Comunque la si pensi, il femminicidio è un omicidio, questo conta.

Potrei illustrare invece mille modi di uccidere una donna: quando si uccide la sua femminilità perché la si considera una prerogativa delle oche.
La mentalità italiana tutta, appena vede una bella donna e ben vestita, non dice che è una poco di buono? O una che ha fatto carriera andando a letto con i superiori? Questo non significa uccidere il genere femminile? Perché mai le donne dovrebbero sempre giustificarsi per essere brave e in carriera?

Passiamo ora all’ aspetto privato, quante mogli o fidanzate non sono più valorizzate nel loro essere femmine? I lavori domestici non vengono apprezzati, un buon piatto nemmeno né viene vista più come donna una persona che vive accanto stabilmente ad un uomo da anni. Quanti mariti vanno a prostitute? Un esercito. Quanti sposati si adattano ad immaginare e vivere il sesso virtuale grazie a chat line, e all’ autoerotismo che impazza? Questo significa vedere la propria compagna come una usurata ciabatta con cui finire la propria esistenza ma senza più considerarla per i suoi lati femminili.
Ecco cosa vuol dire uccidere psicologicamente una moglie non considerandola più come donna.

Quando Benigni è stato criticato per la sua dichiarazione d’ amore alla moglie, per me, ha dato una lezione di vita, che significa non considerare una compagna come un peso, un disturbo, come quasi tutti i mariti dopo anni di convivenza.
Non importa se Benigni dicesse il vero o no, fa comunque bene al cervello (di qualsiasi donna) sentirsi ricordare ed esaltare per meriti femminili, quello che gli uomini rarissimamente invece fanno.
Una donna non si uccide nella sua essenza femminile perché i suoi anni sono aumentati mentre l’ uomo cerca di pensare che non è invecchiato con lei, perché lui (sogna) di avere diritto di rincorrere donne in carne ed ossa o virtuali credendosi ringiovanito mentre la moglie non è più una donna, non glielo dice ma la tratta di conseguenza solo come una badante o giù di lì.

Se un uomo non apprezza gli sforzi di una donna che lavora anche fuori, non è la donna sbagliata ma è lui che non vale niente. Quante volte sento dire alle donne che bisogna essere mascoline, che bisogna avere gli attributi, tutte frasi che fanno pensare agli uomini veri ma dove sono in realtà tutti questi signori muniti di attributi?
Gli uomini italiani sono, complice una mentalità sbagliata post femminismo mal interpretato, ancora più insicuri del passato. Ecco perché sono aumentati gli omicidi dei mariti verso le mogli, mentre
i continui maltrattamenti dove li mettiamo?

I maltrattamenti, leggevo giorni fa, sono in aumento nelle famiglie, non esiste evoluzione in tal senso e si può uccidere una donna anche solo togliendole la femminilità, la gioia di vivere, la sua importanza, le sue caratteristiche specifiche. Quante volte ho detto che preferisco una donna avvocato, medico, commercialista, ingegnere?
Ammiro molto il lato mentale femminile e la cura dei particolari, quello che gli uomini in genere non hanno.
Invece nella società e nelle relazioni private ancora esistono mentalità che credono alla figura del  capofamiglia, l’ uomo che si fa carico di tutto, colui che comanda e decide.
Ma “femminicidio” significa anche uccidere la femminilità di qualsiasi donna, impedirle di affermarsi, di portare il suo prezioso contributo in tutto ciò che fa.
Ovviamente ho fin qui parlato di una donna femminile, non di donne confuse che vogliono sembrare uomini.

Purtroppo le donne oggi, per evitare di somigliare alle mamme e alle nonne si fanno vanto di non saper più cucinare, non saper stirare, non sapersi occupare della casa, non saper fare nulla di manuale.
Ecco che ti vedi un esercito di donne di ceto medio con la signora ad ore in casa, la tintoria che lava e asciuga, sedute al ristorante appena si può oppure chiamando il ragazzo che arriva in bici a portar loro la cena a casa, la baby sitter, ecc ecc
È una vergogna prepararsi da mangiare? Caricare la lavatrice? Ordinare e sistemare la casa ci rendono antiche? Stare con i figli è tanto logorante? Siamo sicure di vivere meglio delle nostre mamme e nonne?
Vedo per questo gli uomini terribilmente insicuri, frastornati ed incattiviti, loro non hanno mai accettato il cambiamento radicale, non vedono più donne premurose ma spesso insolenti nei loro confronti, questo genera attrito tra i sessi.
Quante donne sposate che lavorano ho sentito dire:
” Beh, mio marito non ha le mani per cucinare lui qualcosa?”

In effetti certe risposte mostrano il risentimento femminile verso gli uomini ma, ritengo che nemmeno si dovrebbe abbandonare ogni commissione che magari si potrebbe fare insieme, divertendosi talvolta.
Il mangiare take away come abitudine non è un modo di assaporare insieme la propria vita ogni giorno. Non si sta più insieme, vedo mogli e mariti con gli occhi sul cellulare anche al ristorante, non è un modo di uccidere lui la femminilità di lei e viceversa non guardandosi più negli occhi nemmeno a tavola?
A casa poi, entrambi al computer, complice ultimamente lo smart working, ottimo per fare ognuno i propri (porci) comodi ed evitarsi il più possibile, in questi casi  muore la mascolinità di lui e la femminilità di lei.
Fisicamente sono morte le povere donne uccise dai loro mariti o compagni di cui ci parla la cronaca ma comunque l’ omicidio arriva quasi sempre quando una relazione è malsana e dopo anni di maltrattamenti.
Non tutte le donne vengono uccise con un’ arma ma molte vengono ferite nel profondo ogni giorno,
muoiono moltissime donne accanto a mariti che hanno fatto scomparire in loro ogni desiderio di femminilità, sopravvive soltanto il loro fisico ed è pieno in giro di donne uccise nell’ anima.

Mi chiedono comunque spesso di dire la mia sul femminicidio ma non sponsorizzo mai movimenti per le donne vittime di violenza, non ne condivido il risultato che si ottiene. So per certo che nella mente di ciascun carnefice non cesserà mai il pensiero di dover maltrattare, umiliare, perseguitare o uccidere una donna. Se non cambia la mentalità ( già dalle scuole in cui porterei periodicamente a forza anche i padri che in genere sono più immaturi dei loro figli) non credo in nessuna iniziativa. Un uomo che intende vittimizzare una donna non si scoraggia della pena, degli slogan di ogni anno se ne infischia e lo farà sempre perché considera, nella sua mente, che quella donna è sua proprietà e quindi lui può disporne maltrattandola a piacimento.

Infine, vorrei vedere donne meno deboli che non chiudono puntualmente un occhio nelle relazioni, uno schiaffo è/o un insulto è sempre l’ inizio di una lunga sequela di maltrattamenti. Troppe donne si accecano per amore o per il timore di restare sole, tante donne vengono uccise nella loro femminilità e dignità ogni giorno. Questo conta, non il sesso di chi viene poi ucciso anche fisicamente.
Esiste la morte fisica o psichica, non ne vedo grande differenza se non che la morte psichica è una sofferenza di più lunga durata.
È bene precisare che da parte degli uomini esiste molta diffidenza e paura oggi verso tutte le donne perché non sembrano aver compreso bene l’ opportunità delle differenze e il fascino di una vera donna che arricchisce un uomo mentalmente parlando.
È risaputo che gli uomini non capiscono quasi nulla delle donne, le donne sanno essere angeli del focolare, capaci di scaldare il cuore con un abbraccio ma anche, in particolari circostanze, creature fortemente determinate in spietatezza e crudeltà, anche questo sfugge agli uomini perché vi sono profonde differenze  mentali tra i due sessi che spesso non si comprendono ma si scontrano, arrivando poi a detestarsi, a combattersi.

Non è la “diversità”che rende difficile la convivenza.
È la paura, l’ignoranza, l’arroganza, la cattiveria, la diffidenza.
La diversità, se c’è reciproco rispetto, è bella e positiva,
perché incuriosisce, affascina ed arricchisce tutti.
(Agostino Degas)

Nel libro sui Mostri sono raccontati casi di uomini e donne maltrattanti e/o maltrattati, per informazioni:
https://www.youcanprint.it/mostri/b/36ef6f66-740b-5f43-a59e-babf005c66e8

Scrittrice e Pubblicista. Esperta di tematiche sociali, Relatore, Opinionista. Mi occupo di Comunicazione aziendale, Istituzionale e politica. All' Avvocatura ho preferito la Comunicazione perché adoro raccontare la realtà, fatti rigorosamente veri.