L’unica devianza è l’ignoranza

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di Giosuè Di Palo

C’è un evidente problema di comunicazione che investe la campagna elettorale, da destra a sinistra, a ridosso delle elezioni del 25 settembre. Una volontà egoistica e che sempre si manifesta, di pretendere di poter parlare di tutto anche senza cognizione di causa.

Succede che qualche giorno fa la leader di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni, in un discorso diffuso via social per promuovere lo sport, inserisce fra le “devianze giovanili”, accanto alle droghe, tabagismo, ludopatia, disturbi alimentari quali anoressia e obesità, oltre che autolesionismo e hikikomori. Parallelismi che nulla hanno in comune e che farebbero rabbrividire chiunque.

Includere anoressia e obesità fra le “devianze” non solo è dannoso per chi di quelle condizioni ne soffre e combatte ogni giorno, ma è profondamente fuorviante e fuori contesto. C’è da dire che il post di Fratelli D’Italia ha avuto vita breve e, dopo esser stato prontamente rimosso a seguito delle numerose critiche, è stato subito sostituito da un ulteriore video dove la sua leader ha corretto la rotta e parlato di atteggiamenti di aggressività, che sfociano in reati, senza menzionare l’errore commesso precedentemente né tantomeno chiedere scusa.

Anzi, addirittura la Meloni per correggere il tiro è passata al pietismo, ha raccontato di come ella stessa e sua madre abbiano sofferto di obesità e di come quindi sia sempre attenta a tematiche del genere. Così tanto attenta da paragonare tali patologie all’uso di sostanze. Geniale.

D’altro canto, per non farci mancare nulla, sul versante del PD, Enrico Letta perde la bussola della ragione e, in uno slancio di buonismo e politicamente corretto uscito male, twitta “Viva le devianze”. Viva le devianze? Ma allora va bene tutto. Via libera ad ogni cosa. Evviva le droghe, daje giù di ludopatia, incrementiamo le baby gang, l’illegalità. Una mossa perfetta Enrico, perfetta. Non resta che aspettare cos’altro ci attenderà in questi giorni e quale altra tematica delicata verrà trattata come argomento da bar dalla politica.

La mia maestra alle Elementari diceva sempre la solita frase che a ogni ragazzo, un po’ svogliato e con la testa già proiettata al dopo, si dice: “suo figlio è intelligente, ma non si applica”. Ne ho fatto uno stile di vita. Studente di giurisprudenza presso la Federico II e di recitazione cinematografica in CinemaFiction. Appassionato di scrittura e di cinema. Scrivo opinioni, non richieste, su tutto ciò che a mio avviso merita di essere raccontato e discusso. Perché nella vita ho imparato che è sempre meglio avere un opinione che subire passivamente il corso delle cose.