Napoli omaggia Santiago Calatrava

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di Gemma Delle cave

Al Museo e Real Bosco di Capodimonte, fino al prossimo 10 maggio 2020, la mostra Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli farà conoscere, ripercorrendo 40 anni di carriera, la poliedrica personalità del celebre architetto, ingegnere, pittore, scultore e disegnatore spagnolo, naturalizzato svizzero.

Il progetto, partito lo scorso 6 dicembre, è stato fortemente voluto dallo studio Calatrava ed è stato organizzato dalla Scabec, società regionale dei beni culturali, e curato dalla moglie dell’artista, Robertina Calatrava, insieme al direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger. Al centro dell’esposizione si ritrovano sia i temi del volume e della luce, aspetti sostanziali nelle sue opere, sia il rapporto che Calatrava ha con la città partenopea. Come afferma anche sul suo sito (https://calatrava.com/), Napoli è “una città che può essere probabilmente definita una culla e un’entrata nel Mediterraneo, crocevia di culture e civiltà diverse”.

Ben 400 suoi capolavori si trovano esposti tra il secondo piano del museo, l’edificio del Cellaio e la Chiesa di San Gennaro, due dei sedici edifici storici del Parco Reale. Si possono ammirare modellini architettonici, plastici, dipinti, sculture, ceramiche, schizzi e anche parti di moquette.

Tra queste opere, esposte anche in forma di fotografie, possiamo includere la stazione ferroviaria Saint-Exupéry dell’aeroporto di Lione e il centro di trasporto del World Trade Center a New York, meglio noto come Oculus, che commemora gli attacchi terroristici dell’11 settembre. In mostra anche bozzetti di progetti futuri: i Sharq Crossing Bridges (tre diversi tipi di ponti interconnessi per Doha, Qatar) e il ponte per Genova (in tre versioni: il ponte ad arco, il ponte continuo e il ponte strallato), che è stato progettato e offerto alla città dopo il crollo del Ponte Morandi nell’agosto 2018.

Inoltre, sono esposte sculture di tutte le fasi artistiche di Calatrava (geometriche, matematiche, astratte, cinetiche e antropomorfe), che sono state eseguite in una vasta gamma di materiali tra cui ebano, marmo bianco, alabastro, rame dorato, alluminio, granito nero e bronzo, come si può vedere chiaramente nella scultura Musical Star, scelta da Calatrava come immagine guida della mostra:

Per capire la mia architettura devi conoscere la mia scultura”.

Per la prima volta a Napoli, sono esposte sei sculture ispirate ai guerrieri della facciata del tempio greco di Egina, ora nella Glyptothek di Monaco. Queste sculture rappresentano un ponte metaforico tra il XXI secolo e Napoli, una città che rimane un simbolo della cultura ellenistica.

Un ampio spazio è dedicato al disegno di Calatrava. Eseguiti in pastello e carboncino, questi lavori assumono come temi principali alberi, tori e i nudi femminili. Il Cellaio invece ospita 50 opere in ceramica, di cui apprezza particolarmente le sue antiche radici tecniche in cui si trasforma un materiale primordiale grezzo in un oggetto di estremo lusso.

Non ho mai smesso di dipingere, per me è importante interagire con la pittura, la scultura e anche con la ceramica, non solo come discipline indipendenti, ma come nutrimento incessante per la mia architettura“.

Adora l’arte e i viaggi, cui si dedica appena ho del tempo libero. Parla due lingue, inglese e francese, e sta imparando la terza. Leggere è il suo pane quotidiano: ha una piccola libreria piena di grandi classici, una continua fonte di ispirazione per lei. Dipingere è la sua passione da sempre, tanto che si può dire sia nata con matite e pennelli in mano e non avrebbe mai immaginato che, a breve, sarebbe diventata un ingegnere chimico…