Sanremo Story – PER CHI L’HA VISTO E PER CHI NON C’ERA- Anni 2013- 2014- 2015

Condividi su

-memorie semiserie di un’inguaribile romantica-

di Fortuna De Rosa

 

Eccoci arrivati all’ultimo giorno della nostra cavalcata nei ricordi per prepararCI degnamente a questa 66ma edizione del Festival della canzone italiana che stasera avrà inizio…

Ringrazio il Domenicale per lo spazio concessomi e coloro che hanno avuto la pazienza di seguire le mie memorie semiserie del Festival, e ricordo a tutti che da stasera in poi e fino a sabato notte, tutto è lecito, tutto è concesso, tutto è permesso, #perchèSANREMOèSANREMO!!!

“PER CHI L’HA VISTO E PER CHI NON C’ERA” – ANNO 2013

2013Dopo il grande successo del biennio della bontà targato Gianni Morandi, per il festival del 2013 si richiama un nome di punta della Rai, già padrone del palco dell’Ariston: Fabio Fazio, che, dal lontano 2000, anno della sua ultima conduzione del Festival, è nel frattempo diventato una icona del radicalchicchismo made in Rai 3. Al suo fianco, sceglie come spalla la solita Luciana Littizzetto, con cui forma da anni in tv una coppia collaudata, che aveva già partecipato al Festival nel 2003, ma solo in veste di ospite, quando baciò in bocca Pippo Baudo…COME DICEVA IL SAGGIO SENECA: “PER ASPERA AD ASTRA”…

Essendone anche il direttore artistico, Fazio rivoluziona il meccanismo della competizione, introducendo la doppia canzone in gara per ogni artista; prosegue nella competizione, però solo la canzone scelta dal pubblico a casa (50% Televoto) e dai giornalisti in sala stampa (50% Giuria della Stampa), che è quella con cui poi il cantante gareggia effettivamente per la vittoria del Festival. Si assiste così ad uno spettacolo che prevede in gara 14 big con 28 canzoni e 8 Giovani, con un cast di cantanti di alto livello: belle voci prevalentemente giovani, ma di grande talento, insieme ad altre più pop e ad alcuni dei cantautori contemporanei di maggiore qualità, insomma davvero un bel festival.

Ma anche questa edizione sulla carta perfetta ci regala il suo momento SANREMO GRANDI EMOZIONI: durante la prima serata, la performance di Maurizio Crozza, che entra in scena nelle vesti di Silvio Berlusconi, subisce una dura contestazione da una parte del pubblico in platea e solo l’intervento di Fabio Fazio riuscirà a rasserenare gli animi e a permettere a Crozza di concludere il suo monologo, che sarà salutato alla fine da grandissimi applausi… E VEDETE VOI SE NON È SEMPRE COLPA DI BERLUSCONI!!!

Vincitore di questa edizione è Marco Mengoni con “L’Essenziale”, che sarà anche scelto per rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2013, sul podio davanti agli Elio e le Storie Tese con “La canzone mononota” (DEI VERI GENI, gli unici in grado di poter portare a Sanremo un’intera –divertentissima- canzone tutta in tonalità Do), che vince infatti il premio della critica Mia Martini, il premio al miglior arrangiamento ed il premio sala stampa radio TV Lucio Dalla; ed ai Modà, piazzatisi al terzo posto con “Se si potesse non morire”.

Si segnala inoltre la presenza di pezzi come: “Scintille” di Annalisa Scarrone; “A bocca chiusa”, bellissimo pezzo impegnato e indignato di Daniele Silvestri, che porta sul palco dell’Ariston anche la carinissima “Il bisogno di te”, che verrà scartata, ma sarà comunque tra i brani più trasmessi in radio; “E se poi” di Malika Ayane, che continua la sua proficua collaborazione con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro che ne firma il (bel) testo; “È colpa mia” di Maria Nazionale, pezzo dalla melodia classica che conta due autori di altissimo livello come Peppe Servillo (testo) e Fausto Mesolella (musica); “Il futuro che sarà” di Chiara; “Sai (ci basta un sogno)” di Raphael Gualazzi; “La felicità”, allegro pezzo jazz di Simona Molinari e Peter Cincotti; “La prima volta” di Simone Cristicchi… INSOMMA, DAVVERO TANTA ROBA SE PENSIAMO CHE POCHI ANNI PRIMA CI DISTRICAVAMO TRA I PICCIONI, TUTTI I LUOGHIE E TUTTI I LAGHI E PUPO COL PRINCIPE…

Per la sezione Giovani vince Antonio Maggio, già trionfatore della prima edizione di X Factor come membro del gruppo vocale Aram Quartet, con la sua orecchiabilissima “Mi piacerebbe sapere”, ma da sottolineare è anche l’esordio del giovane Renzo Rubino, vincitore del premio della critica Mia Martini, con la sua “Il postino (amami uomo)”, una delicata canzone sul tema dell’omosessualità, GIUSTO PER FAR CAPIRE A POVIA COME STANNO LE COSE…

La scelta del pezzo simbolo questa volta è stata veramente ardua, data la ricchezza e la qualità delle canzoni ascoltate, ma alla fine scelgo di nuovo Lui, Max Gazzè, sia per le performance delle diverse serate (seconde solo a quelle degli Elii sul cui genio si è già detto in precedenza), ma anche perché solo lui poteva comporre con tanta intelligenza un pezzo così gradevole sulle citofonate moleste dei Testimoni di Geova… a VOI la sua “Sotto casa”…

http://www.dailymotion.com/video/xxliez_max-gazze-sotto-casa-sanremo-16-02-2013-dvbtvrip-hd_music

#perchèSANREMOèSANREMO

“PER CHI L’HA VISTO E PER CHI NON C’ERA” – ANNO 2014

2014Come ogni buona tradizione che si rispetti, dopo il successo del 2013, Fabio Fazio viene riconfermato alla guida del Festival e sceglie di nuovo di accompagnarsi a Lucianina Littizzetto, ma gli esiti non saranno quelli sperati e questa edizione sarà la terza meno vista di sempre, dopo quelle del 2008 e del 2004.

Rimane intatta l’impostazione della gara con 14 Campioni in competizione con il doppio brano (di cui solo uno arriva in finale) e 8 Nuove Proposte, con un cast di alto livello qualitativo, ma di scarsa presa su un pubblico pop abituato ai talent.

Non mancano, anche quest’anno, un paio di momenti di SANREMO GRANDI EMOZIONI: nella prima serata, per un problema tecnico, il sipario non si solleva, ma soprattutto due manifestanti disoccupati minacciano il suicidio dalle balconate del teatro, così come già successo nel 1995 a Pippo Baudo. Nel corso delle serate festival, inoltre, viene squalificato Riccardo Sinigallia perché la sua (bella) canzone “Prima di andare via” era già stata eseguita in pubblico.

Vincitrice di questa edizione è Arisa (CHE NEL FRATTEMPO HA SCOPERTO DI ESSERE DONNA E NON LA CARICATURA MAL RIUSCITA DI SBIRULINO) con “Controvento”, brano dalla melodia più classicamente sanremese, rispetto alle più raffinate “Liberi o no” di Raphael Gualazzi classificatasi al 2°posto e “Ora” di Renzo Rubino arrivata terza.

Si segnala inoltre la presenza di pezzi come: “Bagnati dal sole” di Noemi, con un look terribile, ma con una voce sempre stupenda; “Ti porto a cena da me” che segna il ritorno di Giusy Ferreri all’Ariston; “Invisibili”, ottimo pezzo del redivivo figlio di cotanto padre Cristiano De André, che non è quello scelto per la finale, ma vince Premio della Critica Mia Martini; “Pedala”, brano rap di Frankie Hi-Nrg; la bella “Così lontano” di Giuliano Palma; “L’unica”, divertente pezzo dei Perturbazione; “Vivendo adesso”, canzone d’amore scritta da Elisa e cantata da Francesco Renga (NOTEVOLE CONSOLAZIONE PER GLI ORMONI FEMMINILI), che sarà colui che avrà il successo maggiore dopo il Festival, conquistando le classifiche con il suo album «Tempo reale».

Insomma molte canzoni ben fatte e di ottima qualità, ma tutto “resto”, cioè l’essenza festosa di Sanremo, complice anche il radicalchicchismo di Fazio e della Littizzetto, risulta fiacco e già visto.

Per la sezione Nuove Proposte vince il rapper salernitano Rocco Hunt, che, con la sua “Nu juorno buono”, racconta le contraddizioni dell’essere campano tra difficoltà e meraviglie.

Ma una menzione a parte, in questa categoria, merita Zibba, vincitore del Premio della Critica Mia Martini: voce graffiante e testo dolcissimo, “Senza di te” è la canzone che vi lascio…

https://www.youtube.com/watch?v=GO9dmjVv8rM

#perchèSANREMOèSANREMO

 

“PER CHI L’HA VISTO E PER CHI NON C’ERA” – ANNO 2015

201Dopo la disfatta degli ascolti del Festival Fazio-Littizzetto bis, come sempre all’Ariston ci si rifugia nella tradizione e nelle certezze. Non potendo, però, contare sull’ormai ottuagenario Pippo Baudo (per quanto lui si ostini a proporsi sempre e comunque), si punta sul più eccezionale degli uomini medi di casa Rai, graditissimo al pubblico di massa: il normalizzatore Carlo Conti, che sceglie come compagne d’avventura le cantanti Arisa ed Emma (vincitrici in edizioni passate della kermesse) e l’attrice e showgirl spagnola Rocío Muñoz Morales (MEGLIO CONOSCIUTA COME LA NUOVA COMPAGNA DI RAOUL BOVA).

La direzione artistica è curata dallo stesso Carlo Conti, che dichiara di voler fare un festival «normale» (UN AGGETTIVO CHE È IMPENSABILE ACCOSTARE ALL’EVENTO SANREMO) e quindi la scelta del cast e l’impianto della gara rispecchieranno questo proposito: 20 Campioni, selezionati strizzando l’occhio ad un pubblico giovane e di massa, e 8 Nuove Proposte in gara: il vincitore è determinato combinando il voto del pubblico (mediante il televoto) per il 40%, quello degli esperti per il 30% e quello della giuria demoscopica per il restante 30%. Il risultato sarà che il democristianissimo Sanremo di Carlo Conti si rivelerà un successo di critica e pubblico, risultando, in termini di share, l’edizione più vista degli ultimi 10 anni (SEGNO CHE LA BALENA BIANCA È VIVA E LOTTA INSIEME A NOI!).

In una edizione segnata dal ricordo delle recenti morti illustri (E QUI CARLO CONTI STA PROPRIO NEL SUO) di Giorgio Faletti, Mango e Pino Daniele, i momenti di SANREMO GRANDI EMOZIONI sono sicuramente segnati dai vestiti delle due vallette-cantanti, i cui costumisti, soprattutto quello di Arisa (e delle sue tette a sciarpa in bella mostra), dovrebbero essere penalmente perseguiti; e dalla presenza sul palco, nella prima serata, della Famiglia Anania in qualità di “famiglia più numerosa d’Italia”: uno dei momenti CATTO-DEM più imbarazzanti che si possano immaginare: una amena tribù con 16 figli, chiaramente ignara dell’invenzione degli anticoncezionali, che tra un ringraziamento al nostro Signore e l’altro, viene spacciata da Conti “per famiglia italiana tipo” (QUALCUNO SPIEGHI A CARLO CHE SIAMO NEL 2015, NON NEL 1925). Ma il più autentico momento SANREMO GRANDI EMOZIONI di questa edizione (E QUI IL MIO PESONALE GRAZIE ALLA NAZIONALPOPOLARITà DI CARLO CONTI) sarà la presenza sul palco, sempre nella prima serata, della rinnovata coppia (almeno sulle scene) di Al Bano e Romina Power: lo stallone di Cellino e l’algida ma sempre elegante Romina, di nuovo sul palco insieme dopo anni di liti, incomprensioni e gossip di ogni tipo, ci regalano un grintoso medley dei loro migliori successi. Risultato: pubblico in sala in delirio e picco di share degli ascolti della serata…AMOR OMNIA VINCIT.

Anche la canzone vincitrice del Festival, dunque, rispetta il clima di tradizione (a dispetto dei molti nomi nuovi e giovani volti in gara) voluto da Conti: a trionfare sarà “Grande amore”, pezzo non originalissimo ma orecchiabile, in bilico tra pop e  musica classica, che ha la sua forza nelle 3 splendide voci di Ignazio, Piero e Gianluca, al secolo Il Volo. I 3 ex piccoli (ormai in piena primavera ormonale) tenorini, prodotto di «Ti lascio una canzone» di Antonella Clerici, dati per favoriti fin dall’inizio, conquistano tutti e parteciperanno, in rappresentanza dell’Italia, anche all’Eurovision Song Contest 2015, classificandosi al 3º posto.

Si segnala inoltre la presenza di pezzi come: “Fatti avanti amore” di Nek, pezzo orecchiabile che strizza l’occhio alla dance anni ’90, che si classificherà 2°; ben 3 testi firmati da Kekko Silvestre dei Modà “Una finestra tra le stelle” interpretato dalla talentuosa giovane Annalisa, “Il solo al mondo” di Bianca Atzei e “Libera” di Anna Tatangelo (in un festival tradizionale che si rispetti almeno uno dei coniugi D’Alessio non può mai mancare!), che più che per la canzone, che arriverà penultima, si ricorderà per il suo corpo perfetto e per gli abiti indossati (decisamente una delle cose migliori viste in questo festival); “Straordinario” di Chiara; “Che giorno è” di Marco Masini; “Il mondo esplode tranne noi” della boyband italiana del momento: i risvegliaormoni adolescenziali Dear Jack; “Siamo uguali“ del giovanissimo Lorenzo Fragola, già vincitore di «X-Factor 8» (vedere ormoni di cui prima); i pezzi rap “Buona fortuna amore” di Nesli e “Oggi ti parlo così” di Moreno; “Sola”, della sempre raffinata Nina Zilli; “Un attimo importante” di un fiacco Alex Britti; “Un vento senza nome” bel pezzo di Irene Grandi, che avrebbe meritato maggiore fortuna; “Io sono una finestra”, brano (autobiografico) sul disagio di chi si trova donna in un corpo da uomo, cantato da Mauro Coruzzi (in arte Platinette) e Grazia Di Michele; “Come una favola” di Raf che, praticamente afono, passa alla storia solo per una sua improponibile giacca con le rose rosse; “Vita d’inferno” dei “Soliti idioti” Biggio e Mandelli, una canzone divertente molto in stile Cochi e Renato, ma certe cose non sono per tutti e loro si classificheranno tra le ultime posizioni.

Per la sezione Nuove Proposte vince Giovanni Caccamo, che si aggiudica anche il premio della critica Mia Martini, con la sua “Ritornerò da te”, una canzone d’amore abbastanza classica, ma con un ritornello gradevole e molto orecchiabile.

Anche questo festival tradizionale e, diciamolo, musicalmente per niente entusiasmante, ha la sua perla, della solita, bravissima Malika Ayane: “Adesso e qui (nostalgico presente)”, canzone d’amore delicata e sofferta, tra i cui autori spicca lo stesso vincitore delle Nuove Proposte, Giovanni Caccamo, che si piazza al 3° posto e vince il premio della critica Mia Martini…

https://www.youtube.com/watch?v=57re4w56G3o

#perchèSANREMOèSANREMO

 

 

 

 

Il "Domenicale News" fondato e diretto da Pasquale D'Anna nel 2011, nasce dall'idea e dai bisogni di un gruppo di persone che attraverso il giornale e l'Associazione culturale Kasauri, editrice dello stesso, concretizzano la voglia e l'aspirazione di un desiderio di informazione libera, indipendente e generalista. Resta immutata la volontà di rivolgerci ad un pubblico che dalle idee è incuriosito perchè "Il Domenicale" è soprattutto frutto di una idea.