Erasmus Welcome Day 2023 al Maschio Angioino – Napoli accoglie gli studenti che studieranno e soggiorneranno in città

Condividi su

di Ludovica D’Anna

Nella magnifica cornice della Sala dei Baroni del Maschio Angioino, il 18 ottobre si è svolto l’evento “Erasmus Welcome Day” per accogliere nella città di Napoli i giovani studenti Erasmus provenienti dai paesi UE ed extra UE.

L’evento, co-finanziato dalla Commissione Europea ed organizzato dal Centro Europe Direct incardinato presso l’Area di Gabinetto del Sindaco – Servizio Promozione della Città, Progetti Internazionali e UNESCO, insieme agli Atenei cittadini e le associazioni studentesche, ha riscosso un enorme successo: sono stati più di cento i ragazzi ad avervi preso parte.

Gli obbiettivi del Welcome Day non si limitano al fornire informazioni utili agli incoming students ma si spingono oltre, ponendosi in linea con gli scopi perseguiti dal programma Erasmus+ 2021-
2027: avvicinare le generazioni future alle istituzioni europee, nazionali e locali per una cittadinanza più attiva e consapevole, la promozione delle pari opportunità, oltre che l’inclusione, la diversità e l’equità in tutte le sue azioni.

Per il benvenuto ai giovani hanno preso parte all’incontro la vicesindaco Laura Lieto, l’assessore alle Politiche giovanili e al Lavoro Chiara Marciani, la dirigente dell’Area Gabinetto del Sindaco Gaetana Esposito, il direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Antonio Parenti, i referenti del Progetto Erasmus negli Atenei napoletani e in particolare la Prof.ssa Valeria Costantino per l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Infine, conclusi i saluti istituzionali e l’azione informativa svolta dagli stand dei singoli Atenei, è stata organizzata una visita guidata al Maschio Angioino.

Sono circa mille gli studenti ad aver scelto Napoli per la loro esperienza Erasmus, giovani che arricchiranno con la loro cultura, le loro lingue e i loro orientamenti la nostra città, il nostro Paese e
l’Europa: è solo partendo dalle nuove generazioni e dallo scambio e dalla condivisione di usi e costumi delle rispettive tradizioni che si potrà effettivamente garantire nel futuro un’”Europa unita nella diversità.”